Architettura bioecologica
Architettura bioecologica e Ambiente umano
Nella progettazione e realizzazione di un edificio diventa sempre più importante integrare lo spazio, abitativo o di lavoro, con l’ambiente.
Nel ricercare sintonia tra uomo e ambiente, diversi sono i problemi da tener presente, ad esempio l’analisi della qualità del luogo, la destinazione dell’edificio, le esigenze psicofisiche dell’individuo collegate agli aspetti ambientali.
La produzione edilizia raggiunge i massimi livelli nella misura in cui considera l’uomo e la natura come un unico inscindibile connubio di elementi, che fondono necessità di utilizzo degli spazi e caratteristiche ambientali.
Per questo l’architettura bioecologica è diventata un possibile percorso per interventi costruttivi in sintonia con la natura, in un contesto non sempre disponibile o sensibile anche per mancanze legislative.
Percorso che ha trovato rallentamenti e non poche difficoltà per:
a. i complicati rapporti tra committenti, tecnici, imprenditori ed operatori del settore condizionati dai sistemi tradizionali e dalle leggi di mercato;
b. la difficoltà di recuperare adeguato materiale informativo;
c. la mancanza di personale specializzato nel campo specifico.
E’ indubbio che la casa costituisce uno spazio “vitale” per ciascun individuo e come tale deve accoglierlo rispettando tutte le sue esigenze, sia personali sia sociali, nel completo equilibrio tra interno ed esterno.
L’intervento architettonico deve saper tener conto delle anomalie presenti nel luogo, delle esigenze del committente, degli aspetti bioclimatici o legati con l’orientamento cardinale, per ottenere un prodotto ben inserito nell’ambiente senza tuttavia trascurare le abitudini e le tradizioni legate al contesto stesso; la dove ciò manca si ottiene un prodotto che non risponde ai nostri gusti, alle tradizioni culturali e/o alle aspettative di partenza.
La posizione deve trovare soluzione, già in fase progettuale, dove sussistono problemi riguardanti la radioattività del suolo, le perturbazioni geopatiche, le variazioni energetiche all’interno dell’edificio, le perturbazioni artificiali. La bioedilizia, impostata sull’accurata indagine del sito, potrà essere di valido supporto per evidenziare le zone di maggior o minor attività degli elementi negativi di disturbo, e in base ai risultati, scegliere il tipo d’intervento per la realizzazione dell’edificio, nonché la sistemazione degli arredi. L’uso di impianti non invasivi, schermati e concentrati in spazi tecnici ben definiti, senza sacrificare per questo la comodità, è strettamente legato alla progettazione degli spazi esterni che devono sfruttare al massimo i fattori climatici.
In quest’ambito valido supporto è dato dagli studi dell’architettura bioclimatica che tiene ben conto della temperatura, dell’umidità, dei venti, dell’altitudine, ecc. e/o di tutti quei fattori del sito in questione, diversi per posizione geografica, orografica e climatica.
Alla luce di questa analisi saranno scelte le tipologie costruttive, le tecnologie e i materiali più consoni all’habitat, per garantire quell’equilibrio tra costruito e paesaggio, che sono i cardini per assicurare la salute psicofisica dell’uomo.
Là dove si riesce a realizzare il ripristino di un territorio sano, in cui le infrastrutture e i servizi sono armonicamente vivibili e inseriti senza essere elementi di disturbo, se l’integrazione tra uomo e natura nel rispetto delle culture locali non sarà invasiva, allora seguire ed attuare la dottrina della bioecologia non sarà stata opera vana.
Arch. Enrico Gastaldo Brac – IRCAT
Studio Gortan – Partita I.V.A. 00884510322