La soluzione negoziale delle liti in materia immobiliare
La soluzione negoziale delle liti in materia immobiliare
Una lite deve necessariamente essere risolta mediante una decisione giudiziaria o arbitrale? Non è forse preferibile … nonché più economico … comporla mediante un accordo transattivo, giacché esso – costituendo il frutto della volontà di entrambe i contendenti – rappresenterebbe il modo migliore e più corrispondente ai loro rispettivi interessi per porre termine al conflitto?
Istintivamente, a questa seconda domanda si tende a rispondere in senso affermativo. Nonostante ciò, nella prassi quotidiana risulta oltremodo difficile per le parti in contrasto definire una vertenza in via amichevole, giacché i loro contatti si risolvono in scontri improduttivi innanzitutto sul piano del dialogo.
Si è pertanto avvertita l’esigenza di creare appositi strumenti per aiutare i litiganti ad uscire da un’ottica di totale quanto sterile contrapposizione, sì da consentire loro la ripresa del dialogo e la conseguente reciproca comprensione dei reali motivi responsabili dello scontro. Se ciò avviene, il passo successivo può probabilmente essere la soluzione negoziale della controversia.
A tal fine, esiste un’interessante quanto funzionale (sebbene ancora poco noto) sistema per aiutare la risoluzione consensuale delle liti: la mediation, di origine anglosassone.
Le parti in conflitto partecipano – su base assolutamente volontaria e senza pregiudizio alcuno! – ad un incontro in cui vengono assistite da un terzo neutrale che, garantendo loro piena riservatezza nonché di non rivestire mai in futuro la funzione di giudice qualora non si addivenga alla transazione, si sforza di far ripartire le trattative utilizzando anche raffinate tecniche di carattere psicologico.
Per le controversie in materia immobiliare (si pensi, ad esempio, a quelle scaturenti da una compravendita ovvero da un contratto di appalto) la mediation è una valida opportunità da non trascurare affatto.
Questo servizio viene attualmente offerto anche dalle Camere Arbitrali istituite presso le locali Camere di Commercio.
Per usufruirne, è sufficiente che uno dei litiganti presenti presso le medesime la relativa domanda. Provvederanno gli uffici della Camera Arbitrale a contattare la controparte, al fine di invitarla – spiegandole il significato dell’iniziativa – ad accettare di sedersi attorno ad un tavolo per discutere la vertenza. Qualora se ne ottenga la disponibilità, verrà fissata la data per l’incontro con l’esperto di mediation nominato dalla Camera Arbitrale stessa. Altro mezzo, per assicurarsi l’attivazione della procedura, è inserire all’interno dei contratti una clausola che induca le parti quanto meno a presenziare ad un incontro di mediation (il che non significa affatto obbligarle a raggiungere un accordo, essendo sempre libere di lasciare il tavolo delle trattative in qualsiasi momento … e conseguentemente litigare in giudizio per decenni!). Ecco un esempio: “Tutte le controversie nascenti dal presente contratto verranno deferite alla Camera di Commercio di … (scegliere quella geograficamente più comoda indicandola) e risolte secondo il Regolamento di conciliazione da questa adottato”.
Avv. Ermenegildo Mario Appiano
Comitato tecnico-scientifico IRCAT
Studio Gortan – Partita I.V.A. 00884510322