L’abusivismo: una questione irrisolta

L’abusivismo: una questione irrisolta

Paragonabile senza troppe distinzione all’esercizio abusivo dell’attività della professione di medico dentista.

Questione su cui l’attenzione dei media si è soffermata più volte, al contrario di quanto accaduto nel settore immobiliare che costituisce ad oggi uno dei vettori fondamentali dell’economia nazionale. Anomalie del giornalismo italiano sulle quali preferisco sorvolare.

Ciò che mi preme sottolineare è però un altro aspetto. Il cittadino consumatore può infatti difendersi dagli abusivi ricordando le seguenti indicazioni: chiedere sempre il numero d’iscrizione al Ruolo dell’agente incaricato della transazione, tener presente che solo chi è regolarmente iscritto alla Camera di Commercio ha diritto alla provvigione mentre chi esercita abusivamente perde il diritto di ricevere il compenso dai suoi clienti e non può chiedere indennizzi.
Chi riscuote l’onorario senza essere iscritto al ruolo professionale può infatti essere denunciato.

Con più di venti anni di esperienza nel mercato immobiliare, posso affermare con certezza che la vera rovina di questo settore è costituita da un fenomeno complesso quanto ignorato dalle istituzioni. Parlo dell’abusivismo, prima causa di inquinamento del mercato immobiliare ed autentico flagello per la reputazione della categoria degli agenti immobiliari regolarmente iscritti al Ruolo. Una piaga dilagante anche in termini di elusione ed evasione fiscale, considerando che circa il 40% delle transazioni immobiliari viene gestita da persone prive dei necessari requisiti per svolgere tale attività.

Un danno quindi anche per l’intera cittadinanza lasciata in balia di abusivi che operano ai margini dellalegalità.

Di recente, la Camera di Commercio ha attivato un servizio informatico (mediatore on-line) per tutelare i consumatori dall’ abusivismo. Iniziativa senz’altro lodevole ma non certo in grado di ostacolare un fenomeno così diffuso.

Oltre a restituire alle parti contraenti le provvigioni percepite, l’abusivo è tenuto a versare una multa compresa tra 7. 500 e 15.000 euro.

Esempi che illustrano, seppur in maniera sintetica, come sia possibile arginare l’abusivismo.

Problematica sulla quale prima o poi le istituzioni saranno chiamate ad intervenire in maniera più efficace. Di modifiche per migliorare l’andamento del settore immobiliare ce n’è assolutamente bisogno.

Sia per tutelare i cittadini, obbligati spesso a fronteggiare spese troppo elevate, sia per la nostra categoria, ignorata dalla classe politica e costretta a veder infangata la propria professionalità da centinaia di abusivi.

Al di là della situazione attuale, resto però convinto che i tempi siano oggi maturi per risolvere un problema dimenticato da troppi anni. Raggiungere una sinergia con le istituzioni, gli organi ispettivi e le categorie del settore immobiliare non può certo restare un’impresa impossibile.

Carlo Tumbarello


Studio Gortan – Partita I.V.A. 00884510322