CENNI DI “CARATTERE GENERALE” SULLA VALUTAZIONE DEL MERITO CREDITIZIO
Le banche, per la valutazione del merito creditizio, si avvalgono di procedure di “scoring” che, sulla base dei dati inseriti ed assunti dalla documentazione esibita (importo finanziamento, redditi, componenti il nucleo familiare, residenza, tipo lavoro, anzianità di servizio ecc..), elaborano ed attribuiscono un “rating” al richiedente adottando una delle metodologie previste dall’accordo di Basilea 2.
Tali procedure includono l’accesso ai Credit Bureau esterni quali, tra i più noti, Experian e Eurisc® di Crif.
Mediante queste banche dati – che includono eventuali altri impegni in corso, o altre richieste presentate in altri Istituti o finanziamenti anche già estinti - la Banca verifica il regolare pagamento delle rate in corso e la regolarità dei pagamenti anche già estinti.
Questa prima valutazione, al fine di determinare il “Long To Value” (LTV – rapporto tra il valore dell’immobile e l’ammontare del finanziamento richiesto) viene poi integrata con il valore dell’immobile oggetto della garanzia ipotecaria, valore desunto da una perizia. Gli Istituti considerano anche il valore effettivo di acquisto dell’immobile e, in caso di differenza tra i due importi (valore di perizia / importo d’acquisto), assumono, quale base di valutazione il minore dei due.